venerdì 25 maggio 2012

Jazz - Meets

Jerry Mulligan & Enrico Intra


Il jazz è una musica che devi amare per comprenderla. Tony Casetta proprietario della Produttori Associati aveva iniziato ad interessarsi dell’industria discografica perché amava il jazz.  La prima volta che andai negli Stati Uniti nel lontano 74 lo feci con Casetta e durante un passaggio a New York mi portò in un locale sulla Quinta Avenue nell’east side dove facevano jazz, credo che adesso ci suoni Woody Allen. Ci raggiunse una cantante molto nota anche in Italia Conie Francis, fu una serata particolare perché mentre loro parlavano io cercavo di capire come mai tanta gente amasse quella musica, solo quando non ho più cercato di capire lasciando che la musica arrivasse ne ho percepito il senso. Tornati in Italia Casetta mi chiese di lavorare su una collana di jazz, che stava producendo. Erano dischi di solisti che suonavano insieme confrontandosi, per questo questa serie di incisioni furono chiamati “Meets” incontri.

Jean-Luc Ponty & Giorgio Gaslini


Feci una proposta di cui ero così convinto che decisi di farne non solo il bozzetto ma anche l’impianto (l’impianto è la selezione delle pellicole dalle quali si passa direttamente alla stampa). Casetta guardò la busta facendosela girare tra le mani poi mi disse “Caro Monti io da lei mi aspetto molto di più non una banalità come la potrebbe fare chiunque e non si preoccupi delle spese lei si esprima come sa fare”. Una cosa del genere non mi era mai capitata, da prima mi sentii offeso aveva toccato il mio ego, poi avendo una grande stima per quell’uomo, convenni che aveva ragione, avevo preso l’argomento sottogamba.

Thed Jones Mel Lewis & Manuel De Sica


Costruii una nuova proposta e nell’arco di due giorni gliela portai.


Guido Manusardi & Red Mitchell

venerdì 18 maggio 2012

Pino Daniele - Vaimò


Quando lo incontrai per la prima volta, Pino era un ragazzo semplice e molto timido, poi quel suo modo di parlare un pò sottovoce ne facevano una persona deliziosa. Rincontrandolo dopo un paio di long playing anche se non erano cambiati i suoi modi, vidi che qualcosa in lui era mutato, era più sicuro anche quando camminava aveva un portamento convincente. In un momento di pausa quando a casa mia ci si trovava in cucina e le barriere cadevano, chiesi cosa gli era successo. Dopo aver bisbigliato frasi incomprensibili si decise a parlare con più chiarezza. L’anno prima il comune di Napoli aveva organizzato un grande raduno musicale in Piazza Plebisciti. C’erano almeno duecento mila persone, ad un certo punto toccò a lui, salito sul palco fu accolto da una ovazione incredibile, dopo poco attaccò il pezzo che lo aveva reso celebre “Na tazzurella e caffè”, ma non riusciva a sentire la sua voce perchè tutta la piazza la cantava.
“ Capisci Cesare?!” mi disse ed io risposi “ E’ naturale, la conoscono tutti” e di nuovo Pino “E’ vero ma sentirla in quel modo mi dette i brividi, ma la cosa che mi fece riflettere era che stavano cantando una canzone che avevo composto scherzosamente mentre ero al cesso!!!”
Il rapporto che ho avuto con molti dei musicisti con i quali ho lavorato non si esauriva con la foto, o il progetto della loro copertina, andava oltre. Succedeva che passando da Milano venissero a trovarci, si mangiava insieme e si parlava di tutto, dei desideri, dei sogni, delle difficoltà, della vita insomma, alcuni si fermavano a dormire adattandosi, anche perchè non avevamo una stanza per gli ospiti. Durante una serata di queste, Pino mi raccontò che la canzone “I su pazze” prendeva spunto da una sua esperienza. Aveva due zie con le quali viveva, da piccolo quando combinava qualche pasticcio o disubbidiva le due per punirlo lo rinchiudevano in una stanza che stava sul loro pianerottolo lontana dal loro appartamento. Dentro era buio pesto, succedeva che dopo poco tempo sentisse una presenza, non era amichevole perchè gli bisbigliava che da lì doveva andarsene. Non disse mai nulla per paura di essere considerato pazzo, ma all’età di diciotto anni fece delle ricerche e scoprì che quella era stata la casa di Masaniello l’eroe popolare che nel settecento si era messo a capo della rivolta di Napoli. Da qui è nata la frase “ I su pazzo masaniello è turnato”.