giovedì 13 febbraio 2014

RENZI-LETTA-GRILLO

Come cambiare, come mutare percorso? Sento dalla televisione che sta arrivando il grande salvatore, colui che rimetterà le cose a posto. Ma il problema non è Renzi, Letta o Grillo o altri, il problema è dentro di noi. Non vorrei fare dell'inutile populismo riempiendo queste pagine con frasi fatte discorsi illusori, o utopie banali, ma qui occorre cambiare radicalmente la percezione che abbiamo della vita di noi e degli altri. Tutto ciò non potrà avvenire mai e poi mai in breve tempo, occorre disimparare tutto quello che ci sprona a vivere e trovare altri stimoli altre ragioni. Nei secoli passati gli uomini hanno avuto il tempo di ambientarsi al sorgere di nuove regole, oggi tutto si è velocizzato, ma l'animo umano ha mantenuto la medesima andatura. Sarebbe bene che coloro che hanno a cuore il futuro dell'uomo incominciassero a dire la verità, non sugli scandali ne sulle vicissitudini degli stati o sulle scoperte scientifiche, ma su qualcosa di più importante; quel mondo nel quale siamo vissuti sino ad oggi è finito, è morto non c'è più e per proseguire il nostro viaggio dobbiamo adattarci, cambiare la nostra morfologia mentale morale spirituale. 
Se un uomo vissuto duecento anni fa attraversasse un centro cittadino oggi non sopravviverebbe. Ma mentre c'è stato il tempo per adattarci ora i tempi si sono accorciati. Con questo dico che il problema sta nel fatto che ognuno di noi dovrà mutare e non c'è legge o decreto di qualsiasi natura che potrà risolvere questo dilemma, dobbiamo rivoluzionare noi stessi, cercare dentro di noi le risorse. Non sarà facile e neppure immediato, occorrerà tempo. Sarà necessario creare nuovi punti di vista, percorrere strade possibili visibili, le altre non ci sono più, ma non per questo il cammino è cambiato. Dirò una cosa che a molti potrà sembrare banale e frutto di poca concretezza, eppure non c'è cosa più reale di questa, occorre che parlino i poeti i filosofi e tacciano gli altri. Loro sono coloro capaci di indicare nuove strade, ma non solo, occorrono atti coraggiosi nel vero senso della parola, che i potenti si spoglino del potere economico e di giudizio, e mettendosi al medesimo livello degli altri con l'esempio diano più respiro e credibilità ai mutamenti, perché se così non fosse la disperazione della gente non comprendendo più, darà prova di tutta la sua follia.

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